giovedì 12 giugno 2008

Il demone di Dover

Per più di 25 ore, nell'aprile del 1977, una strana creatura extraterrestre fece sentire la sua presenza a Dover, un ricco quartiere suburbano di Boston.
Il demone di Dover apparve la prima volta alle 22.30 del 21 aprile, mentre tre giovani percorrevano in macchina Farm Street diretti verso nord. Al guidatore, Bill Bartlett, parve di vedere qualcosa che strisciava lungo un basso muretto di mattoni alla sua sinistra. Poi i fari illuminarono qualcosa che non aveva mai immaginato neppure nei peggiori incubi.
La creatura volse lentamente il capo e guardò fisso nella luce, rivelando due grandi occhi senza palpebre, splendenti e "simili a due biglie di vetro arancione", e una faccia priva di lineamenti: non aveva neppure, a quanto pareva, un naso. La testa aveva la forma di un'anguria ed era grande pressappoco come il resto del corpo, che era sottile e spigoloso. La pelle glabra sembrava avere la consistenza di "carta vetrata umida". Alto un'ottantina di centimetri, stava strisciando con movimenti incerti lungo il muro, brancicando la pietra con le sue lunghe dita mentre avanzava.
Bartlett ammutolì per lo spavento, e pochi secondi dopo quando ritrovò la voce, la luce dei suoi fari aveva oltrepassato il mostro. L'attenzione dei due compagni era rivolta altrove, e quindi non l'avevano visto affatto.
Poco dopo mezzanotte, il quindicenne John Baxter stava tornando a casa lungo la Millers High Road dopo aver riaccompagnato la sua ragazza. Un chilometro e mezzo più in là vide una piccola sagoma che si avvicinava e pensò che fosse un amico che abitava in quella via. Lo chiamò, ma non ottenne risposta.
La distanza fra loro diminuì finché la bassa figura si fermò. Anche Baxter si fermò, e chiese: "Chi è là?" Il cielo era coperto ed egli poté vedere soltanto una forma confusa. Quando mosse un passo la forma si gettò di lato, scese in un basso fossato e passò sull'altra sponda.
Sconcertato, Baxter seguì lo sconosciuto fino al fossato. Guardò bene e, a sei metri di distanza, vide un essere dal corpo scimmiesco, "a forma di otto", dalla testa come un cocomero e dagli occhi di fuoco. Le sue lunghe dita erano allacciate intorno al tronco di un albero.
Baxter si sentì di colpo gelare il sangue e fuggì.
Il demone di Dover fu ancora visto da un amico di Bill Bartlett, il. diciottenne Will Taintor. Egli ne aveva sentito parlare da Bartlett, eppure rimase terrorizzato quando lui e un suo amico, Abby Brabham, lo videro mentre passavano per Springdale Avenue. La loro descrizione concordava con quella di Bartlett, se non per il fatto che mentre lui aveva parlato di occhi sfavillanti arancioni, essi giurarono che erano verdi.
Quando degli investigatori interrogarono i testimoni, furono colpiti dalla concordanza delle loro descrizioni. Rimasero colpiti anche quando il capo della polizia, il preside della scuola media, gli insegnanti e i genitori dei ragazzi assicurarono che i testimoni erano tutti onesti e degni di fede.
Come osservò uno degli agenti, Walter Webb, alla conclusione della sua indagine sul caso: "A quanto ci risulta, nessuno dei quattro era sotto l'effetto di droghe o di alcool al momento dell'avvistamento... Nessuno di loro tentò minimamente di rivolgersi alla stampa o alla polizia per dare pubblicità alle sue dichiarazioni. Invece la notizia trapelò a poco a poco. In quanto all'idea che i testimoni fossero vittime di una burla inscenata da qualcuno, questo sembra molto improbabile, soprattutto per la virtuale impossibilità di creare un "demone" animato, apparentemente vivo, del tipo descritto".Che cos'era dunque il demone di Dover? Certuni hanno, suggerito che fosse un extraterrestre, mentre secondo altri poteva trattarsi di un essere noto agli indiani Cree del Canada orientale col nome di mannegishi. I mannegishi sono mostriciattoli dalla testa tonda, senza naso, con lunghe zampe da ragno e mani con sei dita. Secondo la leggenda, vivono fra le rocce nelle rapide dei torrenti e dei fiumi.

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